Una delle sorprese di quest'Europeo è senza dubbio la Russia allenata dall'olandese Guus Hiddink. Partita in sordina, è cresciuta di partita in partita disputando una delle partite più belle dell'intero torneo contro la lanciatissima Olanda. Velocità ed organizzazione sono le peculiarità principali di questa compagine, che non dispone di stelle internazionali ma tanti buoni calciatori guidati dal talento di Andrei Arshavin. Il talentuoso trequartista che ha guidato, in coppia con lo sfortunato Progrebnyak, lo Zenit San Pietroburgo alla conquista della Coppa Uefa. Strani i calciatori russi, capaci di grandi stagioni a difesa delle squadre del proprio paese ma abbastanza fragili e privi di personalità fuori dai confini della propria nazione. Forse il campionato Italiano è stato il torneo più colpito da questa sorta di Saudade Russa.
Il calciatore emblema di questa sindrome è senza dubbio Aleksandr "Sasha" Zavarov. Protagonista assoluto in Russia verso la fine degli anni '80 e completa delusione con la maglia della Juventus.
L' URSS di Valerij Lobanovski dava spettacolo. Organizzazione e tecnica con Zavarov stella capace di giocate strabilianti ed allora ecco che dall'occidente calcistico inizia la pesca di questi robot russi. Zavarov giunse in Piemonte come erede di Platini, ma in 2 anni siglò la bellezza di 7 gol per poi essere ceduto al "blasonato" Nancy. Per cercare di rendere mano acuta la saudade la Juventus si assicurò anche le prestazioni del Rijkaard russo, Sergej Aleinikov. Lento quasi cone Andrade non riusciva a reggere i ritmi del nostro campionato e venne ben presto ceduto al Lecce in continua lotta tra la A e la B. In realtà Aleinikov non soffriva di saudade, difatti, dopo aver abbandonato il calcio giocato con l'Oddevold, squadra di quarta divisione svedese, si è trasferito in pianta stabile in Italia iniziando ad allenare tra i dilettanti. Nel curriculum del bielorusso ci sono il Corigliano, Anagni, il Pontedera e le giovanili della Juventus. Attualmente è l'allenatore del Kras di Monrupino cittadina di 900 abitanti al confine con la Slovenia e militante nel campionato di promozione.
Ci pensa poi il Foggia ad andare a pescare in Russia e, per la verità, gli va meglio difatti ecco Shalimov e Kolyvanov che in terra dauna fanno molto bene, con il centrocampista che viene acquistato in seguito, per svariati miliardi, dall'Inter finendo nell'oblìo più completo, dopo un anno ben giocato, beccandosi caterve di critiche per la sua poca propensione al lavoro. Chiude la carriera in Italia squalificato per doping. Attualmente è l'allenatore della Nazionale Russa Femminile. Con ottime referenze giunse in Italia anche Igor Dobrovolski, attuale Ct della Moldavia. acquistato dal Genoa, anch'egli solo in Italia non è riuscito a lasciare un segno dopo aver fatto molto bene con la Nazionale ed in seguito con L' Ol.Marsiglia. Di seguito non si può non restare meravigliati dal flop di Andrei Kanchelskis (Nella foto a destra). Giunto in Italia dopo annate strepitose in Inghilterra con il Manchester United e L' Everton, non seppe ripetersi con la Fiorentina. Primo anno deludente, secondo culminato da fastidiosi infortuni. Al termine del secondo anno fu benedetta la sua cessione al Rangers di Glasgow dove il russo ritornò, quasi, ai livelli antecedenti Firenze. Ci pensò poi la Reggiana a pescare un altra meteora russa, Igor Simutenkov (a sinistra). Mancino, brevilineo ma con la faccia triste di un libro di Tolstoj rimase 5 anni in Emilia tra alti, pochi, e bassi, molti. Continuamo il nostro cammino russo con Omar Tetradze, detto Tretazzi dai tifosi della Roma, quasi un pupillo di Zeman che lo riteneva un calciatore eclettico ma scomparve ben presto al panorama calcistico italiano. Attualmente allena l'Anži Machačkala squadra della capitale del Daghestan che partecipa alla prima divisione russa. Concludiamo la nostra panoramica con il portiere Ruslan Nigmatullin, ingaggiato dal Verona, ricordato per essere coinvolto nel caso Gea. Altro calciatore molto discontinuo è stato Dimitri Alenichev che dopo uno strepitoso campionato con il Perugia non si è ripetuto con la Roma. Attualmente in Italia è rimasto anche Boundiaski pupillo di Nedved ma ancora alla ricerca della definitiva consacrazione.
Il calciatore emblema di questa sindrome è senza dubbio Aleksandr "Sasha" Zavarov. Protagonista assoluto in Russia verso la fine degli anni '80 e completa delusione con la maglia della Juventus.
L' URSS di Valerij Lobanovski dava spettacolo. Organizzazione e tecnica con Zavarov stella capace di giocate strabilianti ed allora ecco che dall'occidente calcistico inizia la pesca di questi robot russi. Zavarov giunse in Piemonte come erede di Platini, ma in 2 anni siglò la bellezza di 7 gol per poi essere ceduto al "blasonato" Nancy. Per cercare di rendere mano acuta la saudade la Juventus si assicurò anche le prestazioni del Rijkaard russo, Sergej Aleinikov. Lento quasi cone Andrade non riusciva a reggere i ritmi del nostro campionato e venne ben presto ceduto al Lecce in continua lotta tra la A e la B. In realtà Aleinikov non soffriva di saudade, difatti, dopo aver abbandonato il calcio giocato con l'Oddevold, squadra di quarta divisione svedese, si è trasferito in pianta stabile in Italia iniziando ad allenare tra i dilettanti. Nel curriculum del bielorusso ci sono il Corigliano, Anagni, il Pontedera e le giovanili della Juventus. Attualmente è l'allenatore del Kras di Monrupino cittadina di 900 abitanti al confine con la Slovenia e militante nel campionato di promozione.
Ci pensa poi il Foggia ad andare a pescare in Russia e, per la verità, gli va meglio difatti ecco Shalimov e Kolyvanov che in terra dauna fanno molto bene, con il centrocampista che viene acquistato in seguito, per svariati miliardi, dall'Inter finendo nell'oblìo più completo, dopo un anno ben giocato, beccandosi caterve di critiche per la sua poca propensione al lavoro. Chiude la carriera in Italia squalificato per doping. Attualmente è l'allenatore della Nazionale Russa Femminile. Con ottime referenze giunse in Italia anche Igor Dobrovolski, attuale Ct della Moldavia. acquistato dal Genoa, anch'egli solo in Italia non è riuscito a lasciare un segno dopo aver fatto molto bene con la Nazionale ed in seguito con L' Ol.Marsiglia. Di seguito non si può non restare meravigliati dal flop di Andrei Kanchelskis (Nella foto a destra). Giunto in Italia dopo annate strepitose in Inghilterra con il Manchester United e L' Everton, non seppe ripetersi con la Fiorentina. Primo anno deludente, secondo culminato da fastidiosi infortuni. Al termine del secondo anno fu benedetta la sua cessione al Rangers di Glasgow dove il russo ritornò, quasi, ai livelli antecedenti Firenze. Ci pensò poi la Reggiana a pescare un altra meteora russa, Igor Simutenkov (a sinistra). Mancino, brevilineo ma con la faccia triste di un libro di Tolstoj rimase 5 anni in Emilia tra alti, pochi, e bassi, molti. Continuamo il nostro cammino russo con Omar Tetradze, detto Tretazzi dai tifosi della Roma, quasi un pupillo di Zeman che lo riteneva un calciatore eclettico ma scomparve ben presto al panorama calcistico italiano. Attualmente allena l'Anži Machačkala squadra della capitale del Daghestan che partecipa alla prima divisione russa. Concludiamo la nostra panoramica con il portiere Ruslan Nigmatullin, ingaggiato dal Verona, ricordato per essere coinvolto nel caso Gea. Altro calciatore molto discontinuo è stato Dimitri Alenichev che dopo uno strepitoso campionato con il Perugia non si è ripetuto con la Roma. Attualmente in Italia è rimasto anche Boundiaski pupillo di Nedved ma ancora alla ricerca della definitiva consacrazione.
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